L’agopuntura nella patologia acuta
In questi ultimi anni l’agopuntura ha destato un crescente interesse sia nell’ambito delle patologie dolorose che non. Certamente hanno contribuito i numerosi studi di ricerca che hanno evidenziato come la stimolazione di determinati punti di agopuntura sia in grado di determinare un incremento della produzione di endorfine e al tempo stesso di incrementare la soglia del dolore. L’autore introdurrà i concetti di canali secondari in particolare tendino – muscolari e luo longitudinali, e attraverso un breve excursus evidenzierà come il loro utilizzo possa essere efficace in particolari patologie muscolo – scheletriche, risolvendo così forme acute attraverso un’azione rapida sotto il profilo sia antalgico sia antinfiammatorio. Il lavoro è corroborato dalla presentazione di casi clinici, al fine di rendere più completa l’esposizione.
Introduzione
L’agopuntura può giocare un ruolo valido se non addirittura determinante in molte patologie dolorose anche se di pertinenza chirurgica. Mi riferisco, in particolare a patologie della mano quali: la rizoartrosi, il De Quervain, il Dupuytren e infine il dito a scatto. Quest’ultimo è stato citato dal NHI, come vedremo dopo, nel gruppo di malattie che rispondono efficacemente alla terapia dell’agopuntura. Delle varie patologie della mano che ho trattato voglio illustravi il caso di un De Quervain e di un caso di sospetta causalgia della mano.
De Quervain
La malattia, che prende il nome dal chirurgo svizzero che per primo la descrisse, è determinata dall’infiammazione della guaina che riveste due dei tendini che fanno muovere il pollice. Questa infiammazione denominata tenosinovite coinvolge i tendini abduttore lungo ed estensore breve del pollice. I tendini, che provengono dall’avambraccio, arrivati al polso passano all’interno di una guaina che sta alla base del pollice. L’infiammazione incrementa lo spessore e naturalmente restringe l’apertura della guaina pertanto accade la diminuzione dello spazio a disposizione per lo scorrimento dei tendini, che fanno attrito con la guaina stessa.
La malattia colpisce persone che eseguono movimenti sia violenti sia ripetitivi con il polso e per questo motivo si riscontra nei musicisti, nelle persone che utilizzano a lungo il mouse o la tastiera del computer e sovente nelle donne durante il periodo dell’allattamento. Si può prevenire la malattia di de Quervain? E’ difficile! La prevenzione si attua attraverso pause di lavoro o laddove è possibile alternare le due mani.
Sintomi
Il sintomo principale è il dolore al margine del polso e lungo il dorso del pollice. A volte il dolore si estende verso l’avambraccio e peggiora nei movimenti di afferrare gli oggetti, o aprire una macchinetta di caffè o un barattolo o strizzare un panno o girare una chiave, etc. Sintomi associati è il rigonfiamento della guaina che si presenta di consistenza dura. Frequente il formicolio al dorso del pollice provocato dall’irritazione di un piccolo ramo nervoso che decorre sopra la guaina ispessita.
Diagnosi
La diagnosi è data dai sintomi, che sono molto peculiari. Tra questi è il segno di Finkelstein, che si esegue facendo stringere il pollice all’interno delle altre dita chiuse a pugno e contemporaneamente chiedendo al paziente di inclinare il polso nella direzione opposta a quella del pollice. Questa manovra provoca un dolore acuto nella sede in cui la guaina si è ristretta. Utile un’ecografia, la radiografia non evidenzia alcuna alterazione pertanto è inutile.
Terapia delle forme iniziali
In questi casi per ridurre i sintomi si evitano i movimenti che provocano il dolore ed è consigliato un tutore ad hoc e una di terapia di farmaci anti-infiammatori. Spesso si ottiene la remissione della sintomatologia algica.
Trattamento delle forme avanzate
Se il dolore è intenso o persistente o se i disturbi non si risolvono con i farmaci e il tutore, è imperativo il trattamento chirurgico, successivamente la riabilitazione della mano.
CAUSALGIA
Nevralgia caratterizzata da un dolore bruciante, continuo, spesso mal localizzabile, che compare in genere per lesioni traumatiche incomplete dei nervi mediano, ulnare o sciatico. Il dolore è spontaneo, accentuato da stimoli lievi, anche emotivi, e accompagnato da stimoli lievi, anche alterazioni cutanee (cute arrossata, umida, sottile), ossee (osteoporosi) e muscolari (atrofia e fibrosi) la causalgia è attribuita all’irritazione contemporanea delle fibre sensitive e di quelle vegetative. La terapia è chirurgica o con trattamento venoso con fenossibenzamina.
1° CASO CLINICO
Paziente di quarantatré anni di sesso femminile a febbraio scorso ha presentato il primo episodio doloroso, nella zona prospiciente la tabacchiera anatomica, visitata dall’ortopedico, le consiglia come primo presidio il tutore, che purtroppo non era adatto e l’ha aggravata fino a provocare una diffusione del dolore e al tempo stesso gonfiore della mano. Nessun risultato dalla terapia di laser e ultrasuoni. Una successiva visita ortopedica le è stato consigliato dei FANS più la tecarterapia e un nuovo tutore. La mano si sgonfia e migliora il dolore, nuovo ciclo di laser, ma il dolore persiste anche se ridotto, però non può fare alcuno sforzo. A questo punto consulta un chirurgo della mano, che nell’eseguire dei test le riscatena, il dolore, che insorge sempre nello stesso punto appena articola il pollice. Il 12 aprile giunge alla mia osservazione, avvilita e stanca per il dolore, le è stato consigliato l’intervento chirurgico. Ha sospeso nel frattempo qualunque terapia. Nell’anamnesi personale non ha mai avuto problematiche muscolo – scheletriche. Difficile è arrivare a ipotizzare la causa scatenante questo dolore se non la borsa da lavoro. La visito attentamente e riscontro un dolore iperalgico al minimo movimento del primo dito della mano destra esteso ai due tendini del pollice. Il dolore si aggrava con l’extrarotazione del polso. In base alla valutazione sintomatologica e semeiologica decido di trattare i canali di agopuntura denominati secondari in particolare i tendino – muscolari. Perché scelgo questi? Perché rispondono a delle caratteristiche specifiche: dolore provocato dal movimento e che scompare al riposo. Esistono due forme di dolore da coinvolgimento dei TM:
– Acuto: giacché espressione della reazione immediata dell’energia di difesa nei confronti del fattore patogeno.
– Cronico: quando il fattore patogeno persiste localizzato non completamente eliminato.
Dolore acuto: determinato sovente da uno sforzo/stress muscolare o da uno stiramento. La terapia si avvale di punti specifici: il Jing distale, lo Shu del MTM interessato secondo il percorso, il punto di riunione dei MTM e infine il successivo Jing distale del canale interessato in base all’esame motorio. Pertanto si utilizzerà il MTM che attraversa quella determinata zona dolorosa.
Nel caso specifico s’interverrà sui seguenti punti LU 11 Jing distale LU 9 Shu del canale in questione e GB 22 punto di riunione, a questi aggiungo il Jing distale del canale 1 TR indicato nel peggioramento del movimento rotatorio. La terapia si snoda in dieci sedute le prime ravvicinate due la settimana, in seguito una alla settimana e le ultime a distanza di 20/30 giorni fino alla remissione completa della sintomatologia algica, suffragata dall’esame ecografico che evidenzia il miglioramento rispetto alla prima seduta.
2° CASO CLINICO
Il secondo caso che vi presento è di una donna che da alcune settimane accusa un bruciore al centro della mano sinistra, non ha consultato nessun medico e al tempo stesso non ha intrapreso alcuna terapia farmacologica o fisica è stata subito indirizzata all’agopuntura da un collega. Sospetto una probabile causalgia della mano, anche se accertamenti specifici non sono stati effettuati. La terapia si snoda in sei sedute, e dopo la prima seduta si verifica un aggravamento che le accentua il bruciore in modo inverosimile. È costretta ad utilizzare il ghiaccio a più riprese per lenire il bruciore.
Alla terza seduta il bruciore migliora e alle successive scompare completamente. Questo caso risulta interessante perché si utilizza un canale denominato Luo longitudinale dello Shou Tae Yin, in particolare il numero sette che ha la peculiarità di avere un decorso centrifugo, laddove gli altri hanno un decorso centripeto, ossia si irradia al palmo della mano e il sintomo caratteristico di questo punto è calore o bruciore della mano. Il risultato è stato quasi immediato proprio perché si è iniziato immediatamente con l’agopuntura.
Introduciamo delle nozioni su questi canali secondari denominati tendino – muscolari: hanno delle particolarità anatomiche e funzionali:
• il decorso è sempre centripeto poiché tutti i meridiani originano alle estremità delle dita. Sono dimensionalmente larghi e non sottili e filiformi come gli altri canali energetici, poiché decorrono come dei nastri o delle bande lungo le catene muscolari del corpo.
– Sono strutture energetiche superficiali, situate subito al di sotto dello strato della pelle (Pi) e al di sopra dello strato dei vasi e dei meridiani luo; non entrano in contatto con le strutture profonde, con i meridiani principali o con gli zang fu. In questo rappresentano il secondo strato difensivo dell’organismo, dall’esterno verso l’interno, per combattere i fattori patogeni esterni che superano la pelle ed incontrano una sorta di corazza isolante.
– Dalle caratteristiche su esposte si possono dedurre i principali campi di interesse dell’uso clinico di questi meridiani:
– Innanzitutto con le problematiche di tipo motorio, le affezioni tendinee, muscolari e neurologiche che interessano il movimento del corpo, e per questo motivo lo impediscono. Vi si comprendono i dolori muscolari, i traumi muscolo scheletrici, i dolori che compaiono in corso di movimento i deficit neurologici che impediscono il movimento, le contratture, gli spasmi e simili.
Nel novembre 1997 presso il NHI c’è stata un’importante conferenza di Consenso sulla Agopuntura e questo dopo un’attenta valutazione della letteratura medica esistente e di una serie di presentazioni messe a punto dai ricercatori sull’agopuntura. Le dichiarazioni di consenso sono state espresse sulle seguenti questioni:
Quale efficacia ha l’agopuntura, comparata al placebo o alla falsa agopuntura, nelle condizioni in cui sono sufficienti dati disponibili per la valutazione? Ebbene nelle condizioni per le quali è possibile una valutazione con dati sufficienti, si è verificato che esiste una chiara evidenza della efficacia dell’agopuntura in alcune patologie.
2) Quale posto ha l’agopuntura nel trattamento di varie condizioni per cui esistono sufficienti dati disponibili; questo in confronto ad altri interventi, o ancora in combinazione con altri interventi (incluso il non intervento)?
I NHI così si sono espressi: “ Uno dei vantaggi dell’agopuntura è che l’incidenza degli effetti indesiderati è sostanzialmente più bassa di quella di molti farmaci. Ad esempio, le patologie muscolo-scheletriche,
come la fibromialgia, il dolore miofasciale, l’epicondilite sono condizioni per le quali l’agopuntura può essere utile. Queste patologie dolorose sono state spesso trattate con antinfiammatori o con iniezioni di steroide. Entrambi gli interventi hanno potenziali effetti collaterali deleteri, ma sono ancora largamente usati. I risultati che sostengono l’utilizzo di queste terapie non sono migliori di quelli che supportano l’agopuntura.
3) Che cosa si conosce degli effetti biologici dell’agopuntura, che ci permettono di comprendere come agisce?
I NHI hanno accertato quanto segue “ molti studi hanno dimostrato che l’agopuntura può determinare effetti biologici multipli di trattamento. Tali risposte si manifestano in vicinanza del sito di applicazione o a distanza, mediate principalmente dai neuroni sensitivi verso molte strutture all’interno del SNC
In conclusione l’agopuntura è stata dichiarata valida per la cura delle seguenti patologie:
1 ) Emesi post-chirurgica o da chemioterapia
2 ) Dismenorrea
3 ) Cefalea
4 ) Epicondilite
5 ) Fibromialgia
6 ) Osteoartrite
7 ) Dolore miofasciale
8 ) Tossicodipendenza
9 ) Riabilitazione dopo ictus
10 ) Asma
11 ) Rinite
12 ) Tunnel carpale
Poiché abbiamo parlato di canali di agopuntura vediamo la ricerca in questo campo cosa è riuscita a evidenziare.
Il dott. Darras, a metà degli anni ‘80, condusse uno studio presso l’ospedale Necker di Parigi che consisteva nell’introdurre in un punto di agopuntura del tecnezio radioattivo e di seguire il suo percorso attraverso una camera a scintillazione. Dopo l’introduzione della sostanza in un punto preciso del piede, si evidenziava la comparsa del canale, lungo la gamba, la coscia, cammino che avviene secondo un canale già descritto dalla Medicina Tradizionale.
Questa migrazione non varia da un soggetto all’altro. Il tragitto segnato dal tecnezio non corrisponde ad alcuna struttura anatomica attualmente conosciuta. La migrazione è stata studiata in soggetti sia normali che patologici; essa segue gli stessi tragitti e questi risultano analoghi a quelli identificati dalla MTC sotto il nome di canali.
Il carattere distintivo tra le vie dei canali e quelle vascolari, è che nel primo la migrazione avviene secondo un tragitto assiale analogo al canale conosciuto e non trasversalmente, come l’anatomia vascolare ce lo descrive. Inoltre iniettando del percantato di sodio in un punto di agopuntura e nella vena dorsale del piede, la velocità di migrazione risulta maggiore nella via vascolare che lungo il tragitto dei canali.